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Sebbene dia il Lambrusco più classico e familiare, è un’uva più recente del Sorbara. Trova la sua zona ideale a sud di Modena nella pianura pedecollinare e sulle prime colline. Quando i vini frizzanti si producevano principalmente con la fermentazione in bottiglia, il Grasparossa era difficile da gestire, perché, a differenza del Sorbara, produceva molto fondo e la cosa, commercialmente, non era il massimo. Trovò poi il suo equilibrio quando la vinificazione metodo Charmat prese il sopravvento, dal secondo dopoguerra in poi. A qual punto, risolto il problema del fondo, si poteva percepire la suadente polposità, il frutto goloso e pulito, la struttura non indifferente. Un vino trasversale, che piaceva a tutti, spesso declinato in versione amabile.

Per noi di Chiarli è un’uva importantissima, che ritroviamo in buona parte della produzione e che, a Castelvetro, nel vigneto Tenuta Cialdini è in grado di darci un prodotto straordinario che ci consente di fare un grande vino rosso con le bollicine, a suo agio anche con gli abbinamenti più arditi. Se poi riusciamo a levigare i tannini con il giusto residuo zuccherino otteniamo uno spumante rosso moderno e intrigante, senza dolcezze stucchevoli, ma scorrevole e pieno, adattissimo al gusto di oggi.

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