Lambrusco di Sorbara

Coltivato in una ristretta zona della pianura a Nord di Modena nei terreni alluvionali compresi tra il fiume Secchia e Panaro. Un vitigno difficile, sicuramente tra i primi addomesticati dalla vite selvatica che noi Chiarli, nei suoi cloni più antichi, ancora oggi preserviamo e coltiviamo con la massima cura. Alla vista il Sorbara si presenta senza rivelare le sue eccezionali caratteristiche: il grappolo è spargolo e gli acini sono di dimensione irregolare e spesso anche scarsamente sviluppati. La quantità di uva per ettaro è la più bassa tra i vitigni della famiglia Lambrusco, il mosto presenta generalmente un colore molto chiaro, ha un moderato tenore zuccherino e l’acidità è molto elevata. Questi caratteri, in un’era in cui il Lambrusco veniva presentato e riconosciuto per il suo colore scuro e il gusto abboccato quasi dolce il Sorbara, così diverso, trovava difficoltà ad imporsi sui mercati e la sua diffusione era per lo più confinata in ambito locale dove la sua eleganza, finezza e versatilità erano da sempre conosciute ed apprezzate.

Solo grazie ad appassionati viticultori che da alcuni decenni si sono impegnati al miglioramento di questa varietà iniziando a vinificare le uve in purezza, cioè separandole dalla varietà Salamino (ammessa dal disciplinare del Sorbara fino al 40%), è stato possibile proporre un vino dotato di una tale personalità e con caratteristiche così diverse dagli altri Lambruschi da accendere subito l’interesse del mondo del vino che, in breve,  ha scoperto l’enorme potenziale del Sorbara collocandolo al vertice della piramide qualitativa del Lambrusco.
Il Sorbara, con il suo colore unico e accattivante, tra rosso e rosa, il frutto scintillante e l'acidità senza compromessi è perfetto per affrontare le tre metodologie di produzione con cui si ottiene un vino spumante: il Metodo Ancestrale della rifermentazione in bottiglia che rappresenta la storia del lambrusco, il Metodo Charmat che grazie alla gestione della presa di spuma ci offre un vino variegato, elegante e moderno, il Metodo Classico che consacra il Sorbara tra i grandi spumanti italiani 

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