Scorri verso il basso e scopri le tappe di un percorso
che, attraverso cinque generazioni,
ha contribuito a fare la storia del vino italiano.

1860 / 1900

Come da una rinomata osteria la famiglia Chiarli inizia una avventura speciale.
 

A fianco il diploma della ‘Mention Honorable’ ottenuta a Parigi nel 1900. Fu un primo grande traguardo di un lungo cammino. 

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1900-1945

La seconda generazione, nella prima metà del ‘900, impegna ogni energia per diffondere il Lambrusco oltre l’ambito locale ponendo le fondamenta di quello che sarà poi lo sviluppo futuro dell'azienda.
A sinistra la Cantina di Modena nel 1925 che, ancora oggi, ampliata e rimodernata, è la sede principale del gruppo.

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1945 - 1970

L'azienda si attrezza per un mercato completamente nuovo.

 

Nella foto la flotta aziendale, che, per l'epoca, aveva dimensioni di tutto rispetto.

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1970 / 2000

Due aspetti contrastanti: il concetto di territorialità e tipicità che sempre più acquista valore per il vino italiano e il Lambrusco che invece, causa una esplosione di vendite con milioni e milioni di bottiglie in ogni mercato, viene talvolta banalizzato al rango di vino facile.

In foto lo stand del BIBE di Genova del 1979, una delle più importanti esposizioni che in quegli anni permisero alla cantina Chiarli di farsi conoscere in Italia e nel mondo.

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dal 2000 a domani

L'informazione corre veloce e condiziona i consumi, tutti possono sapere tutto, ma il vino possiede ancora la sua magia.

 

In foto un dettaglio della nuova cantina Cleto Chiarli di Castelvetro, dove la magia riusciamo a metterla in bottiglia.

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